E' anche l'ultimo giorno di agosto.
E alle 10,30 di questa mattina Torino mi ha accolto con un sole che ha tardato a farsi vedere in pubblico e un'aria fresca che forse voleva preannunciare quello che sarà il volgere della stagione. Poi il sole è arrivato. Anche se non troppo. E un po' di caldo ha fatto sì che io pensassi che, no, l'estate non è ancora del tutto finita.
Oggi la mia Moleskine vanta dell'aggiunta di biglietti per tre musei diversi. L'egizio (era dalla terza elementare che non entravo lì. Chissà se le mummie che ho visto oggi sono le stesse che ho visto quella volta, da bambina?). Il museo sabaudo (i cui quadri sono esposti nello stesso palazzo dell'egizio, ma il biglietto da fare per vederli è un altro). E il museo di scienze naturali (dove mi sono fatta affascinare da tutti quegli animali imbalsamati. E mi spiace che qualcuno li abbia ammazzati e poi impagliati lì, così. Ma vederli in quelle stanze, col silenzio e con tutta la loro possenza... Avrei voluto rimanere lì ancora, ad osservarli, e ad ascoltare quel silenzio che terrà loro compagnia per l'eternità).
Dovrei andare a visitare i musei torinesi più spesso. Un'altra domenica, magari.
E poi ci sono gli odori. E i rumori silenti che si nascondono dietro le persiane socchiuse delle vie del centro. Che in altri giorni sarebbero più trafficate dagli uomini e dalle macchine e da tanto altro. Oggi invece sono state trafficate solo da pochi passi e da un'infinità di pensieri. Che saranno rimasti lì da qualche parte, a sedersi su di una panchina ai giardini di Piazza Cavour, o a fissare esterefatti la semplicità delle saracinesche tirate giù in Via Mazzini. Mentre chi ha dato loro origine è dovuta allontanarsi da quei luoghi, per ritrovarli poi la prossima volta. Ma diversi. Nulla rimane mai uguale a se stesso troppo a lungo.
Quello che rimane, però, è la consapevolezza che alla fine non ci vuole poi molto. Per trascorrere serenamente l'ultima domenica d'agosto.
Etichette: agosto, domenica, l'estate sta finendo, Torino