i miei pensieri, nell'etere
venerdì 27 febbraio 2009
Kristof docet
Sono convinto, Lucas, che ogni essere umano è nato per scrivere un libro, e per nient'altro. Un libro geniale o un libro mediocre non importa, ma colui che non scriverà niente è un essere perduto, non ha fatto altro che passare sulla terra senza lasciare traccia.

Etichette: , ,

 
posted by buИCiA at 22:05 | Permalink | 7 comments
lunedì 23 febbraio 2009
Yesterday Turin saved my Sunday
"Ma non vieni spesso a Torino".
"Prima ci venivo di più. Adesso, più o meno, una volta ogni due settimane.
"E allora perché fai tutte ste foto?!".



[Perché mi piace fare foto e adoro Torino.]

Etichette: , ,

 
posted by buИCiA at 09:38 | Permalink | 3 comments
domenica 15 febbraio 2009
Dentro i miei vuoti
Mi è capitato di puntare lo sguardo dritto su un ricordo, poco fa. E mi è venuta un'immensa nostalgia.

[Che tu lo voglia o no, il tempo passa. I n e s o r a b i l m e n t e.]

Etichette: , , ,

 
posted by buИCiA at 17:52 | Permalink | 6 comments
mercoledì 11 febbraio 2009
Toc toc. C'è qualcuno?
E siamo ancora qua.
E il vento ci viene a chiamare, bussa alle porte ma trova solo pareti chiuse. Non siamo abbastanza svegli da rispondergli e accettare l'invito [non siamo abbastanza attenti].
Più le giornate si aprono e più noi ci chiudiamo e precludiamo un sacco di possibilità. Si getta lo sguardo fuori insieme ai vorreifareisarei, ma è inutile. Perché alla fine siamo sempre qua.

[Ho lasciato l'adrenalina da qualche parte, ma non ricordo dove. Provo a guardare sotto il letto.]


C'è il silenzio a far rumore. Non hai voglia di niente e ti sfregi con i raggi del sole.
Trucco e parrucco per esser pronti ad ogni eventualità. E dire che l'unica certezza è che alla fine della giornata saremo ancora qua.

[Provo a guardare nell'armadietto in bagno.]

Come se non bastasse, si forma anche il vuoto. Si allarga, si dilata, sinuosamente. Proviamo a colmarlo, ogni tanto, ma sbagliamo. Lo abbiamo colmato di niente.

[Provo a guardare tra i panni sporchi.]

Avevamo trovato qualcosa da fare, ma costava troppo e abbiamo rinunciato. Finché c'è stato l'inverno, era buio e si era giustificati. Adesso comincia ad allungarsi la luce, niente più scuse a nostro favore.

[Provo a guardare in garage, tra le vecchie cose.]

Non hai nemmeno voglia di alzarti per pulire le lenti e ti lamenti? Parlo con te. Sì, parlo con te. Parlo di io e di me,
ma non siamo forse meno soli se ci pluralizziamo in un noi?!

[Provo a guardare in cucina.]

Il vento non durerà a lungo. Sa essere convincente, se glielo concediamo. Ma non è un insolente e non ama dar fastidio. Se nessuno gli apre la porta ci lascerà qui, impotenti.

[Ho provato a guardare ovunque, ma ovunque era il posto sbagliato. Forse avrei dovuto solo mettere il naso fuori. O smettere di cercare, se non ero abbastanza convinta di voler trovare.]


Ma, siamo realisti, non ci bastiamo. Mi serve uno stimolo. Ti serve uno stimolo. Ci serve...

you need some activator
you need some activator you need some activator aCTIvaTOr ACtiVTOR AcTivaTOr actiVAToR acTiv...

Etichette: ,

 
posted by buИCiA at 16:21 | Permalink | 6 comments
E.
Per 17 anni.
L'hanno girata nel letto ogni due ore, per evitare la formazione di piaghe da decubito.
Le hanno voltato la testa, per permettere alla sua saliva di uscire dalla sua bocca. Da sola non poteva deglutire. Non deglutiva più.
Il corpo immobile nel letto [con la spina dorsale spezzata non si arriva lontano].
Il viso immobile sul cuscino. Solo qualche spasmo [ma uno spasmo non è la vita].
Il corpo che cambia e invecchia mentre l'anima, forse, è rimasta la stessa.
Per 17 anni.


Non volevo scrivere di questo. Non volevo scrivere "facile" trattando l'argomento del momento. non volevo.
Ma poi ho sentito la descrizione del cambiamento di una persona raccontata da una giornalista sensibilmente toccata dall'aver visto quella persona. Non volevo scriverne, perché quella persona avrebbe dovuto esser lasciata in pace già molto prima. A maggior ragione, dovrebbe esser lasciata in pace adesso.
Ma anche io ne sono rimasa sensibilmente toccata. Ed è inevitabile riflettere.
Non so cosa ci sia dopo la morte [lo scopriremo solo morendo]. Ma penso che il corpo, a volte, sia la prigione dell'anima.
E preferisco pensare che l'anima, quell'anima, abbia abbandonato il corpo, quel corpo, tempo fa. Anzichè rimanerci intrappolata.
Per 17 anni.

Etichette:

 
posted by buИCiA at 00:28 | Permalink | 3 comments
domenica 8 febbraio 2009
I got sunshine
le condizioni atmosferiche hanno la capacità di condizionare. se non sempre, almeno molto spesso.
così succede che oggi, fuori, ci sia il sole e, nonstante io me ne stia seduta su questo divano con una coperta sulle spalle, si presume che la temperatura esterna sia meno fredda del solito.
da qui intravedo il cielo terso e la cima di alcuni alberi, e a dirla tutta non ho il coraggio di affacciarmi alla finestra e tira
re a lato la tenda per vedere meglio, perché sarebbe peggio; per me sarebbe peggio. perché le condizioni atmosferiche hanno la capacità di condizionare, e forse il gioco di parole non è del tutto casuale.
il sole, questo sole, condiziona l'umore. mette allegria, pur se non si è là fuori a goderselo. ma mette anche nostalgia, perché, inevitabilmente, riporta alla memoria alcune situazioni già - ahimé - vissute. e anche l'odore fresco che c'è nell'aria sa già di primavera; sa già di altre primavere, rimaste nel cuore e nella testa, rimaste qui da qualche parte e pronte a riemergere in
una giornata così.
mi domando se possa essere utile (per me) evocare qui tutto quello che i ricordi mi stanno facendo riassaporare. e mi rendo conto che forse la risposta è no. perché non credo sia interessante (almeno per chi leggerà) sapere che mi ricordano il cioccolato, la bandiera della pace, un sacchetto di patatine mangiato al posto di una cena, un gruppo di studio per interpretare Talcott Parsons, Torino, il treno, il ritorno in auto con il cielo che da rosso diviene nero, i miei vecchi pantaloni militari e il giubbotto di jeans, le persone... quante persone...
vivere ricordando il passato è piacevole, ma fino a un certo punto. eppure, talvolta, è inevitabile, e forse qualche altro romanticonico
mi potrà dare ragione. eppure continua a rimanere qua, e anche quello che scrivo mi sembra di averlo già scritto; forse sotto altre spoglie, ma le sensazioni non andavano molto lontano da queste qua.
le condizioni atmosferiche hanno la capacità di condizionare. mi hanno condizionato l'urgenza di scrivere, che premeva talmente tanto da impedirmi di badare anche alle maiuscole in questo post. d'altronde l'ho detto: era urgente. come solo l'impellenza di liberarsi dai propri demoni sa essere.


Etichette: , ,

 
posted by buИCiA at 16:49 | Permalink | 2 comments
sabato 7 febbraio 2009
And you, smoke
C'erano gocce di umidità appese ai fili di un stendino sul balcone. Un ombrello rotto finito in mezzo alla strada. E tanto, tanto freddo.
Miss I vide tutto questo come se appesa a quei fili ci fosse anche lei; come se in mezzo alla strada, rotta, ci fosse anche lei.
Lei. Non fumava. Quasi mai.
Lui. Aveva dimenticato il suo pacchetto di sigarette sul divano. Era andato a incastrarsi tra due cuscini. Forse il giorno prima, quando una mano, un collo e una lingua si erano ritrovati all'incirca all'interno delle stesse coordinate spazio-temporali.
Il giorno seguente al giorno prima Miss I rimase davanti alla visuale di un mondo silente e grigio. Sguardo immobile, pensieri fluidi. Nemmeno quelle gocce accennavano a staccarsi da dov'erano. La sensazione era quella dell'eterno riposo.
Aprì il pacchetto di sigarette di Mister U e ne estrasse una. Sapeva già che a metà si sarebbe interrotta. Sapeva già che, finito di fumare, l'odore di nicotina tra le dita le avrebbe dato fastidio. Perché quelle erano solo le sue dita, non quelle di Mister U. Sapeva che era di lui che stava cercando un surrogato.
Così appiccò la fiamma. Il tabacco si incendiò e un rivolo di fumo sottile cominciò a salire verso l'alto.
Non le sue mani, ma almeno i suoi gesti. Non il suo respiro, ma almeno il suo fumo.
Anche se lei non fumava. Quasi mai.



Etichette: , , ,

 
posted by buИCiA at 14:27 | Permalink | 5 comments
Ho tutto in testa ma non riesco a dirlo

Etichette: ,

 
posted by buИCiA at 00:38 | Permalink | 7 comments