Name: buИCiA From: da qualche parte, in Piemonte, Italy About me: Non mi piace parlare di me.
Quindi mi descrivo dicendo, non ciò che sono, ma ciò che non sono.
Non sono estroversa. Non sono loquace. Non sono abbronzata. Non sono quello che spesso la gente mi dice che sembro essere (una persona tranquilla, che non si arrabbierebbe mai, che se cade qualcosa si sposta senza fare la minima piega...). Non sono sicura. Non sono ottimista. Non sono carnivora. Non sono un sacco di altre cose.
E non ho ancora capito se sono più ciò che sono o ciò che non sono.
Troppo astruso/a?!
Già. E allora facciamo che, finché non lo capisco, scrivo. Che magari mi passa.
Tra una sedicina di pagine circa avrò finito di leggere Di noi tre. E lo dico apposta prima di finirlo, perchè una volta finito le mie impressioni saranno di nostalgia, e di non voglia di inziare a leggere un altro libro, ma anche sì, e proverò un po' di tristezza a pensare che quei personaggi, che ho tanto amato, in realtà non esistono, ma esistono se sono nella mente di chi li ha ideati e di chi li legge e di chi continua a leggerli. E soprattutto se sono nella mia mente.
Prossimo libro che prevedo di leggere: To the lighthouse, di Emily Dickinson*. Che mi ha regalato Franci per il mio compleanno, dopo averlo tanto cercato la scorsa estate in Inghilterrae mai trovato, dato che continuavo a chiedere dei romanzi di Dickens, anzichè di quelli di Dickinson... E l'ho bramato tanto ma ho aspettato a leggerlo, forse perchè leggere qualcosa in inglese per diletto e non per studio mi spaventava un po'... ma ora credo che sia giunto il momento adatto, dato che accanto alla mia solita torinesite ultimamente mi coglie anche un po' di londonite e non so che darei per poter passare un po' di tempo in UK. A studiare, a parlare, a lavorare, a fotografare, a.
Ma poi penso anche che mi mancherebbe casa mia. E Torino, che è un po' come una seconda casa. E mia mamma, e Gilda, e mia sorella, e mia nonna, e questa stessa città - la mia, non Torino - che odio e amo forse allo stesso modo. Mi mancherebbe anche vedere quello che vedo quando mi affaccio dalla mia finestra. Dalle varie finestre di casa mia. E mi mancherebbe il coprifornelli in cucina, che mia mamma lascia sempre alzato, anche se non ci sono pentole o padelle o altro sui fornelli che costisuiscano una buona ragione per lasciarlo effettivamente sù.
E oggi parlo pochissimo e penso tanto. Spiacente di ammorbare chi passa da queste parti con frasi che potrebbero sembrare a random, ma che nella mia testa hanno un senso specifico. E, oltre all'atmosfera d'agosto, forse questa volta è anche colpa della sera che comincia ad arrivare presto e delle tapparelle che si devono tirare giù prima. E' colpa delle ferie che stanno per finire. Ed è colpa dell'estate, che non lo dice, ma silenziosamente se ne sta andando via. E' colpa delle mie riflessioni quando mi trovo da sola di fronte ai banconi del supermercato. E quando mi trovo da sola in generale.
Ed ora comincia ad essere tardi per rimanere ancora qui. Quindi saluto e dico sorry se non sempre quello che scrivo è chiaro agli occhi di coloro che leggono (ma assicuro che, almeno, è chiaro agli occhi miei).
[*E, fosse stato per me, avrei continuato a non trovarlo, dato che non mi entra proprio in testa che questo libro è di Virginia Woolf...]
Di noi tre mi manca già. E' brutto il senso di assenza che si prova dopo aver letto un libro; un bel libro. E quello che mi dici nn mi rassicura. Ma almeno nn mi fa sentire totalmente scema. C'è qualcun'altro che sente nostalgia per i libri come me. (E bentornato).
sei chiarissima invece e le tue frasi non vanno a random, ma sono dolci carezze che ti stendono
un abbraccio