i miei pensieri, nell'etere
martedì 29 luglio 2008
Headache
Giornata lunga, oggi.
Dopo 5 ore di ricerche bibliografiche e fotocopie in biblioteca, prendo un treno stremata dal caldo, da una strage di crema gettatasi dal mio panino falafel e atterrata sui miei jeans (non sono stata in grado di prevenirne il suicidio) e da un mal di testa terrificante. Che non mi abbandona e che decide di fare gli straordinari, durando dalle 16,30 - quando ha iniziato a minacciare la propria presenza - fino alle 21. Ma tuttora non sono completamente convinta della sua completa arresa.
Il mal di testa, ed i mali fisici in generale, sono strani, a volte. Perché il dolore fa innervosire, ed il nervoso fa pensare, e il pensiero si posa in luoghi e su persone che si farebbe meglio a evitare. Oggi il mio pensiero si è posato sui ricci di mare. Sui ricci di mare mentre si muovono sinuosi all'interno del secchiello pieno d'acqua di me bambina. E questo crea scombussolamento. E lo scombussolamento fa aumentare il mal di testa.

Mia mamma dice che ognuno ha i propri dolori e che i dolori vanno elaborati. Bisogna dar loro il tempo di essere elaborati. Mia mamma dice anche che sono grande e che devo fare l'abitudine a certe cose; che le devo superare.
Io, a modo mio, riordino il concetto. E dico che ognuno ha i propri ricci di mare. Che per alcuni non saranno ricci, ma saranno... una bici, un cibo, un modo di sentirsi raccontare le cose, un luogo. Sono tutte varianti dei miei ricci di mare. Bisogna solo rigettarli in acqua. Così il mal di testa passerà. Ma bisogna anche avere la consapevolezza che, di tanto in tanto, quei ricci di mare ritorneranno lì, all'interno di quel secchiello, a nuotare sinuosamente davanti ai propri occhi. Bisogna solo accettarlo. E non permettere ai loro aculei di stuzzicare troppo le tempie, che altrimenti il mal di testa non passa più.
Per stasera, ad ogni modo, posso affermare quasi con certezza di aver lasciato tornare i ricci dentro al mare. Ora si saranno attaccati a qualche scoglio, e staranno lì, per un po'; tranquilli.
Per stasera posso affermare quasi con certezza di aver trovato la soluzione al mal di testa. Ma non l'ho trovata tanto nel Moment. No. L'ho trovata dentro la vasca, nell'acqua tiepida che ha accolto il mio corpo e nel panno umido che ha dato sollievo ai miei occhi stanchi. E poi, più tardi, l'ho trovata nelle melanzane impanate di mia mamma. Un po' pesanti? Eh, forse un po' sì. Ma stasera nulla sarebbe stato in grado di fornire una soluzione al mio mal di testa e ai miei ricci di mare quanto le melanzane di mia mamma. Nulla.

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posted by buИCiA at 00:08 | Permalink |


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