i miei pensieri, nell'etere
venerdì 18 luglio 2008
A volte capita
Capita di rimanere da soli in un posto. Di aver sperato di rimanerci, prima, e di non esserne più contenti, poi. Di aver voglia di parlare a qualcuno, di dirlo a qualcuno. Ma non sapere a chi (come al solito).
Capita di leggere su un giornale di una sparatoria. Di un nome che suona familiare. Di un ragazzo che da piccolo ha frequentato la tua stessa scuola, e anche la tua stessa compagnia, per un certo periodo. Un ragazzo che ti faceva ridere, e che abita vicino a te.
Capita di cercare di ricordare se quel cognome sia davvero il suo; se corrisponda proprio a quello che una volta è stato un gracile ragazzino. Semplicemente un ragazzino. E che poi è cresciuto. Ed è diventato alto, e un po' più muscoloso. E bello. E con più odio dentro gli occhi.
Capita di ricevere la conferma da un paio di persone. Si, quel cognome è proprio il suo. Ed è stato affiancato all'accusa di detenzione di arma da fuoco. E di tentato omicidio.
Capita che può esserci qualcosa che tocca la tua vita, ad un certo punto, e che te la rovina per sempre.
Capita che quel qualcosa arrivi a farti commettere un reato così. E che ti rovini la vita per sempre. Capita che a 25 anni ci si perda. E non ci si ritrovi più. Ma forse ci si era persi già prima.
Capita che quel reato sia veramente grave e che faccia parlare tutti e i luoghi comuni si sprecano, in questi casi.
Eppure capita anche che io, ora, pensi solo a quando passavi sotto casa mia e mi rivolgevi quel "Ciao Simo", che negli anni è andato cambiando. Non te l'ho più visto pronunciare con il sorriso. Non ti ho mai più visto sorridere.
Eppure capita che io ora mi ricordi esattamente di quella sera d'estate di dieci anni fa. Forse erano dieci anni fa. Quella sera d'estate in cui ci fermammo qui sotto a parlare. Con le nostre bici, o i nostri motorini. Con le stelle che illuminavano il buio fresco dei grilli innamorati. E noi che ridevamo. Si, ricordo che ridevamo.
Chissà? Magari, in qualche altra dimensione, capita che siamo ancora lì. Con me che dico di aspettarmi, mentre torno a casa a prendere ghiaccioli per tutti. E i nostri sorrisi giovani, che da quel qualcosa non erano ancora stati toccati.


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posted by buИCiA at 21:57 | Permalink |


6 Comments:


  • At 18 luglio 2008 alle ore 23:33, Blogger Fabrizio Zanelli

    A volte capita di perdersi ma a volte, nel futuro, capita anche di ritrovarsi e capita di ricordare e capita di rivelare o sentirsi rivelare piccoli segreti taciuti in gioventù. Nulla e mai e nessuno è davvero perduto.

     
  • At 19 luglio 2008 alle ore 00:39, Anonymous Anonimo

    se si è capaci di vedere in quei ricordi i sorrisi e il canto dei grilli innamorati non si è mai davvero perduti. sono gli ingredienti di mary poppins!

     
  • At 19 luglio 2008 alle ore 20:24, Blogger Dado

    purtroppo capita...

     
  • At 20 luglio 2008 alle ore 22:56, Blogger burro

    Post da brivido, mi fa sempre più paura l'incomunicabilità che affligge le persone.
    Arrivare al gesto estremo contro di sè o gli altri è qualcosa che sempre mi impaurisce, anche perchè a volte fermare la violenza nei più remoti meandri delle nostre teste è possibile, basterebbe una voce amica, un sorriso, qualcosa a cui appigliarsi prima del baratro, ma a volte davvero c'è ben poco che possa trattenere il nostro cuore dal vuoto.

     
  • At 21 luglio 2008 alle ore 00:17, Anonymous Anonimo

    "basterebbe una voce amica, un sorriso, qualcosa a cui appigliarsi prima del baratro"... spesso giochiamo con noi stessi, spesso siamo in guerra con noi stessi, come se fossimo il nostro peggior nemico, perché ce lo fanno credere, perché ci convinciamo che sia così. perché a volte invertiamo la rotta e diciamo sì piuttosto che no, e no piuttosto che sì. e invece... "io sono", tutte le cose belle che sono, detto anche in silenzio, a volte è una luce molto più luminosa di quella ricevuta... anche se un sorriso è sempre un bel regalo. ciao simo

     
  • At 21 luglio 2008 alle ore 04:19, Blogger Coltrane_lives

    nice...i like the way you have framed this with the fence. it holds the eye on the photo quite splendidly. sorry, i don't speak italian. ;-)