i miei pensieri, nell'etere
lunedì 21 luglio 2008
La si può definire recensione?!
Ho problemi di memoria, ultimamente. Dieci minuti fa, ma anche un'ora fa e oggi pomeriggio, sapevo esattamente come avrei voluto iniziare questo post. Ma ho tardato, a iniziarlo, perché avevo altre cose che mi premeva - e mi preme, tuttora - fare. Così ora non ricordo più, esattamente, come volessi iniziare. Eppure mi sembrava un buon inizio. Forse era all'incirca così.


E' tre giorni che mi perseguita il mal di testa. Credo di aver bisogno di dormire. Stamattina, se non mi avesse svegliato mia madre, avrei continuato a dormire fino al 2010. Ma forse il problema è che vado a dormire un po' troppo tardi in relazione alla sveglia che, durante la settimana, suona la prima volta alle 7. E' che ho cominciato ad entrare nella filosofia del carpe diem, e il diem, in questo specifico caso, è costituito dalla notte. Non notte inoltrata, no, però mi piace stare alzata almeno fino a mezznotte, o fino all'una. Per scrivere, per leggere, per cazzegiare in rete, per.
Adesso, ad esempio, avrei un po' di cose da correggere, e sono cose importanti, perché riguardano la mia tesi, e sono cose che avrei dovuto inviare alla mia relatrice entro - ops! - ieri. Sono in ritardo. Ma ho deciso di prendermi una pausa, perché avevo proprio voglia di scrivere. Ce l'avevo da stamattina. E l'aspettare troppo per farlo ha anche causato la perdita di memoria riguardo all'inizio che avrei voluto dare a questo pensiero. Pensiero che si sta perdendo nei meandri della mia mente, noto. Riprendiamo da dove avevamo interrotto, dunque.

Il mal di testa mi perseguita, e sono giorni di noia e di scazzo e di insoddisfazione (per il lavoro, la vita, e chissà che altro). Nel mio lavoro, purtroppo, ci sono parecchi tempi morti, e spesso è difficile farli trascorrere senza impazzire perché il tempo, al contrario di quello che vorrei io, non vuole proprio passare.
Così oggi, durante la pausa pranzo, sono andata da Feltrinelli (che nella mia città è un po' piccolina, ed è carente di titoli che io tenderei a reputare importanti, e che non mi piace nemmeno tanto, pensando ad altre librerie più originali e prive di marchi di franchising, ma da Feltrinelli ho la tessera ed è l'unica libreria ad essere aperta sempre e dico sempre), ed ho acquistato un libro. Che nelle successive ore di quello che avrebbedovutoesserelavoromanonloèstato mi ha salvato la vita.
Il libro in questione è Fight club, di Chuck Palahniuk.
Avevo visto il film, ma non avevo mai letto il libro. Raramente farei il contrario, di leggere il libro e poi guardare il film. Il film potrebbe rovinarmi il libro. Invece, se prima guardo il film e poi leggo il libro, beh, penso che il libro non potrà mai rovinare il film; tuttalpiù sarà di pari bellezza, o migliore.

In tre ore ho letto 100 pagine. Trovo che sia un libro bellissimo. Ma mi ha... mangiato il cervello. Trovo che sia un libro bellissimo, ma trovo anche che faccia andare fuori di testa. E trovo che un fight club sarebbe davvero utile a volte. Per sfogarti della noia, dello scazzo e dell'insoddisfazione (per il lavoro, la vita e chissà che altro). Perché "dopo una sera al fight club ogni cosa del mondo reale si ridimensiona. Niente può farti più incazzare".
E allora, chi vuole unirsi al fight club? Ricordate, però, che ha delle regole.

La prima regola del fight club è che non si parla del fight club.

La seconda regola del fight club è che non si parla del fight club.
La terza regola del fight club è che quando qualcuno dice basta o non reagisce più, anche se sta solo facendo finta, il combattimento è finito.
Solo due per ogni combattimento. Un combattimento per volta.
Quelli del fight club non sono quelli del mondo reale.

Sesta regola: niente camicia e niente scarpe.

E la settima regola è che se questa è la vostra prima sera al fight club dovete combattere.

Sono convinta che se le persone avessero un proprio fight club personale starebbero meglio. Un po' più... livide, forse. Ma sicuramente meno incazzate.
Come credo di saperlo?
Eh, semplice.
"Questo lo so perché lo sa Tyler".



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posted by buИCiA at 23:50 | Permalink |


10 Comments:


  • At 22 luglio 2008 alle ore 01:12, Blogger Fabrizio Zanelli

    Potrebbe venir scambiata per piaggeria ma stasera ti sei guadagnata un'altra stelletta gialla. Che ci faccio poi con i post "starred" nulla. Come le orecchie in basso a destra nelle pagine da salvare dei libri letti. Pagine che mai più rileggerò. Ma so che ci sono. E questo basta.

     
  • At 22 luglio 2008 alle ore 12:07, Blogger Dado

    Bello bello simo...anche io faccio un lavoro che mi lascia tantissimi tempi morti..quindi leggerò il libro che hai "recensito"...:-D

     
  • At 22 luglio 2008 alle ore 13:43, Blogger Cannibal Kid

    eh brava che pure tu sei entrata nel fight club.. in effetti è un libro che ti mangia il cervello, anche se mai quanto american psycho che il cervello te lo fa proprio a pezzetti

    è un libro xfetto per essere letto nei tempi morti del lavoro, anche perchè secondo me chuck potrebbe averlo scritto proprio in questi tempi morti.. forse è proprio di questo che parla il libro: fare a pezzi la routine della vita moderna

    ciao!

     
  • At 22 luglio 2008 alle ore 14:51, Blogger buИCiA

    @ fabrizio: Psycho-girl Simo e il fight club ringraziano per essere stati stellati.
    ;)

    @dado: non è poi tanto male passare il tempo leggendo durante i tempi morti lavorativi. peccato solo che il posto sia quello che sia: una sedia scricchiolante e a lungo poco comada...

    @kid: credo che tu abbia ragione. parla del fare a pezzi la normalità. parla di fare a pezzi quello che "siamo". ma
    "tu non sei il tuo nome.
    tu non sei i tuoi problemi.
    tu non sei la tua età".
    o magari parla del fare a pezzi i sogni, il tutto sta nel vedere se quella che chiamiamo realtà non sia solo il sogno schizofrenico di qualcuno. sai, per la filosofia del "io sono la vendetta beffarda di Tizio", "io sono il dotto biliare di Tizio".
    Come vedi sono entrata in pieno nel fight club. O è il fight club che è entrato in me?!
    ad ogni modo, anche io credo di essere qualcosa.
    "io sono il cuore spezzato di Tizio.

     
  • At 22 luglio 2008 alle ore 20:43, Blogger Paul

    Fight club. Gran libro, gran film. Eppure tra i libri di Palahniuk non direi che è il migliore. E' la punta di un iceberg. Un iceberg che impegna molte ore di lettura, ma che ne vale decisamente la pena se il genere piace. Esempi? Cavie, Ninna nanna, Soffocare e via dicendo.

     
  • At 22 luglio 2008 alle ore 20:57, Blogger burro

    io con il lavoro che sto facendo e con tutte le sfighe che mi stanno capitando ho sia il fisico che le motivazioni per iscrivermi ad un fight club. Mi manca solo un degno alter ego e poi è fatta..

     
  • At 22 luglio 2008 alle ore 21:39, Blogger buИCiA

    @paul: grazie per i titoli. mi servivano giusto dei suggerimenti per altri palahniuk.

    @burro: io credo di essere l'alter ego di me stessa. devo solo trovarmi un nome. forse, però, è il fisico che mi manca...
    fuori tema: il 31 luglio, qui vicino, suona lelucidellacentraleelettrica...

     
  • At 23 luglio 2008 alle ore 15:42, Blogger *ChocolateLila*

    Passata di qui, ti lascio un saluto e i miei complimenti per come scrivi. :-)
    Ho notato con piacere che sei una Sonica anche tu... ed è sempre bello conoscerne di nuove!

    Fatti un giro da me se ti va.
    Ciao!

     
  • At 26 luglio 2008 alle ore 16:45, Anonymous Anonimo

    direi proprio di sì, una recensione accattivante, un invito! non ho letto il libro nè visto il film. spero di fare presto almeno una delle due cose.

     
  • At 13 febbraio 2009 alle ore 19:18, Anonymous Anonimo

    "Arrivo tardi" a questo post, però mi complimento perché mi hai convinto a superare le mie remore (il film non mi era piaciuto per niente, nonostante sia di Fincher) e comprarmi il libro.

    Ah... certe volte (e questa è una di quelle), un buon consiglio di lettura, dal quale traspare la "bontà" del prodotto letterario, vale 100 recensioni paludate.

    Magari, dopo averlo letto, tornerò a dirti che ne penso.