Ho due tagli sugli occhi. A volte sono talmente spalancati che li chiamo con il loro vero nome; occhi, appunto. Altre volte rimangono così tristemente indefiniti che altro non possono sembrare, se non dei tagli. Sognano di scrutare il mondo e di rimanere il più possibile asciutti. A volte, a forza, ci riescono (a rimanere asciutti). A volte... che facciano quello che vogliono, massì; che facciano quello che vogliono. Tanto è quando non sono abbastanza aperti che mi accorgo di loro. Quando si chiudono e pensano a tutto quello che non c'è. Emergono i sogni. E so della loro esistenza.
Ho mille tagli, su tutto il corpo. Fino a che non si cicatrizzano, saprò di loro. Riuscirò a dimenticarli solo quando mille segni prenderanno il loro posto. Quindi, forse, è inutile stare qui a pensarci. Ci vuole tempo, molto tempo, affinché la pelle si riemargini.
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Non so se entrare nel merito del post o limitarmi a restituirti la frase "questo lo avrei sottolineato se lo avessi trovato su di un libro"...
Opto per la seconda opzione...