i miei pensieri, nell'etere
mercoledì 14 gennaio 2009
Fuori è una notte fragile
Ho scalato prima sulla seconda, e poi sulla prima.
Perché non volevo tornare a casa.
Perché volevo pensare.
Ai ristoranti cinesi.
Ai film che fanno lacrimare.
Al tempo che ci vuole per scaldare la macchina.
Al gelo.
Al non sentirsi la faccia adatta.
Al gusto di saliva.
A quanto tempo si può stare così, solo vagando.
Solo vagare.

[Anche infinito. Se solo se ne avesse la forza.]

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posted by buИCiA at 02:19 | Permalink |


10 Comments:


  • At 14 gennaio 2009 alle ore 08:47, Blogger Franco Zaio

    Ah, quante notti passate a vagare in auto, a Genova, ascoltando cassette di Tom Waits, Gun Club, o i Cocteau Twins! Era il secolo scorso.

     
  • At 14 gennaio 2009 alle ore 15:11, Anonymous Anonimo

    ... per paura di perdere le sensazioni che senti attaccate addosso. Mi capita di farlo. Spesso. Bella scrittura.

     
  • At 14 gennaio 2009 alle ore 15:13, Blogger Onigirigirl

    è il freddo che infragilisce i giorni. e le notti.

     
  • At 14 gennaio 2009 alle ore 16:08, Blogger Luca Bleek Sartirano

    so che abbiamo detto mai interpretare, tuttavia questa volta mii permetto di farlo... :)

     
  • At 14 gennaio 2009 alle ore 16:27, Blogger Roberto

    Io adoro guidare di notte, in particolar modo d'inverno meglio se in periodi come questo con la neve che ancora uniforma cromaticamente il paesaggio. Sabato rientrando a casa verso l'una di notte c'era una splendida luna piena la cui luce riflessa dalla neve illuminava i tetti delle case e i campi che affiancavano la strada. Era uno spettacolo e in quei momenti l'ultima cosa a cui penso è di andare veloce ;)

     
  • At 14 gennaio 2009 alle ore 20:54, Blogger Cannibal Kid

    scalato la prima? quindi sei andata alla zero, la marcia che ti porta indietro nel tempo..
    (no, non mi drogo)

     
  • At 15 gennaio 2009 alle ore 12:04, Blogger mIsi@Mistriani

    ieri ho letto il tuo post.

    ma solo ora,che ho scritto,invece di leggere..sono riuscita a collegare il tuo titolo a quel pezzo.

    e magari non c'entra.magari tu manco ci avevi pensato.

    [ma magari si...]

     
  • At 15 gennaio 2009 alle ore 22:26, Blogger marian.

    A quanto tempo si può stare così, solo vagando.
    Solo vagare.

    si può stare così. e basta. che importa quanto tempo? se in quel tempo riesci comunque ad abbozzare la vita?
    e poi, stare così. cosa vuoi di più dalla vita?

     
  • At 16 gennaio 2009 alle ore 01:56, Blogger buИCiA

    @franco: un'altra notte, ancora. un'altra, come quelle.

    @cinzia: benvenuta tra queste righe.

    @onigiri: e la mente. il freddo infragilisce anche quella.

    @bleek: mai chiedere. l'interpretazione è libera. sempre.

    @roberto: le idee moderano la velocità. sono sempre loro a decidere.

    @marco: scalato sulla prima. si può mettere anche la zero?! e andare indietro?!? nel tempo?!?!
    come!??!?!

    @misia: [Sì. MAGARI Sì]

    @marian: oh, ce ne sarebbero di cose in più dA volere.
    ce ne sarebbero state. eccome.

     
  • At 9 febbraio 2009 alle ore 13:21, Blogger Fabrizio Zanelli

    ...E poi dicono di quella furbastra di Alda Merini. Non basta affibbiare una stelletta gialla. La leggo e la rileggo da un quarto d'ora e mi par di cogliere, almeno a mio avviso, tutto il concetto di sospensione ovvero astrazione dalla realtà. Quel volere almeno per un momento (lungo indefinitamente) lo spazio e il tempo per sé. Pensare. Non sempre fare e non seguendo un cammino che risponde alla logica degli altrri.

    (come sai è da un po' che son tornato ma solo da stamane ho ripreso a leggere i feed dai blog. Come te... Ho miei tempi. Su flickr, solo su flickr, dovrei rispondere a 16 email... Attenderanno ancora un poco. Se no pazienza)