i miei pensieri, nell'etere
giovedì 28 febbraio 2008
Un giorno dopo l'altro
Mi succede di frequente di ignorare la sveglia del pomeriggio, e quella di oggi è stata ignorata così tanto che nemmeno mi ricordo di averla staccata; nemmeno mi ricordo di averla sentita suonare. Mi addormento verso le quattro di un pomeriggio che avrebbe dovuto essere - studiosamente parlando - produttivo. Mi sveglio che sono le cinque e tre quarti con la sensazione di aver perso ore preziose nel limbo di un ozio privo, tra le altre cose, di sogni.


Mi siedo davanti al computer, annoiata, ma trovo il modo di sentirmi utile quando Gilda si solleva reggendosi sulle zampine posteriori e, cominciando ad attirare la mia attenzione grattandomi un braccio con quelle anteriori, mi fa capire che ha bisogno di me; o, almeno, delle mie coccole. La tiro su e la faccio adagiare sulle mie cosce; posa il capo nell'interno del gomito e si lascia andare a sporadici addormentamenti, in cui cede alla forza di gravità e poi si desta, a causa della posizione, poco consona ad un pisolino, in cui è. Potrebbe andare a dormire sul divano, per terra o nella sua cuccia, e invece vuole stare qui, tra le mie braccia. Questo mi fa onore. E mi fa anche sorridere, quando avverto i piccoli sobbalzi che fa, per via di un improvviso singhiozzo. Mi scordo sempre che anche ai cani può venire!
La lascio sonnecchiare su di me ancora un po' e poi la porto fuori. Lettore mp3 alla mano (anzi, all'orecchio); tempo fa non uscivo mai senza ed era una semitragedia quando lo scordavo a casa. Mi sono abituata a lasciarlo sulla scrivania di camera mia da quando ho l'occasione di usare di più la macchina (e lì accendo la radio), mentre fino a qualche mese fa vivevo dentro ai mezzi pubblici, e non sempre risulta facile occupare l'attesa del bus e il tragitto seguente solo con i pensieri. i pensieri viaggiano meglio, se scorrono al suono di una musica.


Così, un passo dopo l'altro, ascolto Simone White domandarsi how many moons are reflected in the lake, lascio urlare i Linea 77, cerco di resistere dal dondolare sui Pixies, e dal cantare insieme agli Afterhours. Oggi è una di quelle mie giornate non proprio allegre, e allora apro una parentesi simpatica con Cochi e Renato (perchè sì, la vita l'è bela, l'è bela, basta avere l'umbrela, l'umbrela, che ripara la testa...).

Mi riavvio verso casa, e mi chiudo il mondo alle spalle. Ora siamo io, Gilda e i Verdena. Chissà come farà, a loro, a venire dolce anche senza miele...?



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posted by buИCiA at 21:10 | Permalink |


6 Comments:


  • At 28 febbraio 2008 alle ore 22:59, Blogger vinci

    Idoli cochi e renato...idolo dario fo!

     
  • At 28 febbraio 2008 alle ore 23:09, Blogger burro

    Wow! La mia scaletta!! Allora qualcosina dei Linea ce l'hai anche tu nelle orecchie ;-)
    Per quanto riguarda i Verdena, bhe, sono stati e sono ancora "il mio gruppo", li ho visti almeno 12 volte e in tutte le condizioni metereologiche, sul mio letto c'è il poster autografato di Solo un grande sasso (la medusa con i loro volti), una passione da 18enne che non tramonta..
    Li hai "presi" i nadar solo?? Torinesi davvero bravi..

    bjs

     
  • At 28 febbraio 2008 alle ore 23:14, Blogger burro

    per quanto riguarda il "riposino" pomeridiano, oggi è finito alle 7 meno un quarto..
    Giornata di addii e grandi camminate..
    Domani ultimo giorno di lavoro.. Chissà chi sarà il mio ultimo cliente e se i miei "aficionados" del semaforo, da lunedì si chiederanno che fine ho fatto quando al posto della mia faccia palliduccia vedranno quella d'ebano di Puly, il mio vicino angolano??

     
  • At 28 febbraio 2008 alle ore 23:20, Blogger buИCiA

    @burro: Ho provato a "prendere" i Nadar solo, ma risultano al momento non disponibili...

    Peccato per Le luci, mi sto ammorbando un po' con quella voce... Non canta, graffia. Continuo ad ascoltarlo sul suo Myspace.

    Dei Verdena ho solo l'album Valvonauta. Apprezzo molto alcune canzoni.

    "E penso sempre lo stesso
    Mi affogherei"
    ...

     
  • At 28 febbraio 2008 alle ore 23:25, Blogger buИCiA

    Gli addii sono sempre tristi, ma hanno una loro magia intrinseca che li rende alquanto affascinanti.
    Se sarai così (triste), pensa a quando rimetterai piede a Torino, e ti troverai davanti il Po, la collina, le vie che si intersecano ad angolo retto facendoti trovare sempre la strada giusta...
    Pensa che sarai di nuovo a casa, e che a sto giro il Metro le leggi, anzichè regalarlo agli aficionados.

     
  • At 29 febbraio 2008 alle ore 12:04, Blogger burro

    Oggi è andata benone, la faccia dell'ultima cliente era piuttosto assonnata quindi ho preferito evitare il discorso di chiusura che mi ero preparato ;-)

    Torino è sempre nel cuore, i suoi scorci, i camini stile Parigi di Corso Vittorio, le viuzze del quadrilatero alle prime luci del sole, via Barbaroux, il divano del Fattore K, il prato del Vale e l'albero di piazza Cavour.

    Per quanto riguarda i Verdena, bhe, prenditi l'album Solo un grande sasso, ascolta Centrifuga mentre sei persa nei tuoi pensieri mentre sei distesa sul letto o prenditi l'ep di Miami Safari e parti per un viaggio ad occhi aperti con i 12 minuti di Solo un grande sasso parte I e II..
    Ecco perchè non ho bisogno di nessuna droga per estraniarmi dal mondo, mi bastano questi pezzi.