Name: buИCiA From: da qualche parte, in Piemonte, Italy About me: Non mi piace parlare di me.
Quindi mi descrivo dicendo, non ciò che sono, ma ciò che non sono.
Non sono estroversa. Non sono loquace. Non sono abbronzata. Non sono quello che spesso la gente mi dice che sembro essere (una persona tranquilla, che non si arrabbierebbe mai, che se cade qualcosa si sposta senza fare la minima piega...). Non sono sicura. Non sono ottimista. Non sono carnivora. Non sono un sacco di altre cose.
E non ho ancora capito se sono più ciò che sono o ciò che non sono.
Troppo astruso/a?!
Già. E allora facciamo che, finché non lo capisco, scrivo. Che magari mi passa.
L'acustica non era ottima, a parer mio. Ed un concerto non è un concerto se non è par terre. Il primo anello permette di vedere discretamente il palco e di non sudare troppo. Ma se, a fine serata, non esco di lì che sono sudata marcia e con le gambe e i piedi e la schiena doloranti dai salti e dai balli e dal movimento continuo, non mi sento soddisfatta. No. L'atmosfera, in mezzo alla gente, è tutta un'altra cosa.
Il telefono ha iniziato a segnalarmi "batteria scarica" dopo appena due video girati. E così non ho tanti ricordi multimediali quanti ne avrei voluti. Almeno, non li ho adesso e non li ho qui. Perché dopo poco mi sono appropriata del cellulare di un mio amico ed ho fatto come se fosse stato il mio, girando video quasi ad ogni respiro dei gruppi che si sono alternati sul palco.
Premesso ciò...
... Bugo è un tipino niente male. La sua musica e la sua presenza sul palco, al primo impatto, (mi) piacciono. I Linea 77 sono sempre i Linea 77, e credo che alcune delle loro canzoni riescano a coinvolgere il pubblico come poche altre. In parecchie occasioni le loro urla sonore hanno fatto le veci delle mie urla cardiache. Gli Afterhorus hanno suonato parecchio, ed ho notato che Roby Dell'Era scivola (letteralmente) sul palco in una maniera che fa sorridere, ma che è seriamente ipnotica. Mi sono chiesta come faccia a muoversi così pur avendo una chitarra in mano. Niente "Riprende Berlino"; la volevo sentire dal vivo, cazzo. Ma poi è arrivata "Musa di nessuno", e la sua dolcezza ha allargato due labbra in un sorriso. E non è speciale, ma è per te. Ah... meglio una frase così che mille mazzi di rose rosse.
I Subsonica. I Subsonica?! Ecco, i Subsonica. I Subsonica - è inutile - sono da ballare. Non c'è niente da fare. I Subsonica sono da ballare. Il primo anello non è adatto a ballare. Ma, va beh, sono anche da ascoltare. E credo di potermi concedere il lusso di ascoltarli con attenzione... dopo circa cinque volte che li vedo in un anno... Ma l'attenzione fa notare ancor di più che Samuel ha dimenticato la memoria da qualche parte. Forse a casa, forse dietro le quinte... Ma, va beh, Samuel non è Samuel se non si scorda i testi delle *sue* canzoni. No?
Ho dimenticato qualcuno?! Ah, sì. Ma l'ho fatto apposta. Per lasciare come gran finale quello che in realtà ha dato inizio alla serata. Le Luci della Centrale Elettrica. E non c'è niente da fare. Questo ragazzo - la sua voce, le sue parole, le corde della sua chitarra - è una droga.
Spiacente (di nuovo) per la scarsa qualità del video. La musica, però. E' la musica- E, tra le sue canzoni, è quella che preferisco. Mi chiedo come si faccia. A non preferirla.
E la prossima volta io voglio stare lì. Non lì, dove si arriva a guardare anche dentro le narici del cantante. Non lì, dove il pogo selvaggio mette a serio rischio la vita propria e altrui. Nemmeno lì, dove le persone stanno tranquille con le braccia incrociate, ad ascoltare. No. Io la prossima volta voglio stare lì. Lì in fondo. Dove la calca si dirada. Ed ognugno si distacca un po' dal resto del mondo. E danza.
Invidiosa. Invidiosissima. Invidioserrima. Per gli Afterhours, per i Linea 77 e per Loro, ovvio. I Subs.
Però. Però. Da quello che leggo non è stata una grandissima performance. Quello che importa è che il messaggio No Nuke sia passato forte e chiaro, come è passato forte e chiaro in quel di Roma il 16 ottobre nella nostra giornata No Nuke. Detto questo, mi sarebbe piaciuto esserci, se non altro per teeee *_*
In attesa di vivermi anch'io Torino (ma quando passa un anno?), ti abbraccio forte.
Ti capisco Simo, se uno va ad un concerto del genere NON può dire di esserci stato se non ha addosso il suo sudore e quello di altri cento scalmanati con cui si è spartito un metro quadrato sotto il palco.. Peccato.. La prox volta buttati e fai surfing fin davanti al palco! ;-)
io dico.
Un concerto così non me lo sarei perso x niente. Eppure l'ho perso.
Mi rifarò la prossima volta, danzando insieme in fondo!?
Ti abbraccio