Quando suonò il telefono, lei sapeva già che sarebbe stata una notizia negativa. E' che loro preferivano vedersi, piuttosto che parlare attraverso un apparecchio che alterava il timbro delle loro voci e che non consentiva di godere l'uno dell'odore dell'altra. Quella chiamata non sarebbe stato nulla di buono.
Quando suonò il telefono e lei rispose, dall'altra parte un "Ti ho beccata in tempo... Non riesco..." le rovinò la giornata. Non aveva aspettato altro dall'ultima volta in cui si erano visti. Rivederlo. Solo questo desiderava.
E non era nemmeno vero che Mr U aveva beccato in tempo Miss I. L'avrebbe beccata in tempo se l'avesse avvertita dell'appuntamento mancato almeno mezz'ora prima; almeno prima che si lavasse, che si ritruccasse quel po' che bastava per rendersi carina ai suoi occhi - gli occhi di Mr U -; almeno prima che stirasse velocemente un paio di pantaloni puliti; almeno prima che si infilasse le scarpe e il cappotto.
E, in effetti, nemmeno questo sarebbe bastato. Perchè quell'appuntamento mancato materialmente si aggiungeva all'investimento emotivo che Miss I avevo impiegato in quella serata. Ed era tanto, davvero tanto.
Quando buttò giù la cornetta, dall'altra parte, Mr U era dispiaciuto quanto e forse più di Miss I. Immaginava la faccia di lei mentre riagganciava il telefono e abbassava gli occhi, delusa.
Mi dispiace, piccola mia, pensò. Poi si diresse alla finestra. Le luci del tardo pomeriggio stavano abbandonando.
Da solo, il sole non basta; pensò.
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Mister U aveva così tanto orgoglio per dire di aver paura, nessuno voleva vederlo piangere; e pensava che le braccia di Miss I sarebbero state così calde, che si sarebbe sentito così al sicuro. Era bellissima Miss I, e Mister U pensava che l'avrebbe sciupata. Cyrano e la sua Rossana.