Etichette: cibo, infanzia, mosto, Negramaro, nonno, olio, peperoni, sale, Subsonica
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At 29 gennaio 2008 alle ore 22:18,
Ti ho risp ancora nel post precedente, sorry!
Ma tu gli tagli il pelo?! Noi non riusciamo a tenere il pelo lungo, è un disastro, dobbiamo rasarli un pò.
Quando vogliono hanno un'espressione che mi fanno sciogliere il cuore...
immagino pure Gilda:)
Asciugati i capelli!? Tu in pigiama, io in vestaglia. Anche perchè il pigiama non l'ho mai sopportato, mi ricorda quando sono malato, dormo il più delle volte con addosso magliette che uso solo x dormire, ma il pigiama proprio mi innervosisce!:S
Ascolto un paolo conte in lontanza, o meglio, più che lui ascolto il suo sassofonista e prendo spunto.
Bisogna sempre prendere spunto da tutto, e poi modificare qualcosa e renderlo proprio.
Che infame^^
At 29 gennaio 2008 alle ore 22:41, buИCiA
Si, ho letto dopo.
Gilda va spesso dalla "parrucchiera". Ha un tipo di pelo che se nn glielo tosiamo si riempie di nodi. D'inverno glielo facciamo tenere un po' più lungo (sembra una pecorella), mentre d'estate la toelettatrice va giù di forbici (e sembra un agnellino!)
Ma che carini gli shi-tzu, vero?! Gilda a volte è un po' buffa, ma ha quel faccino... troppo tenera.
Secondo me è più la vestaglia che sa di ospedale; anzi, mi sa proprio di geriatra! Ma senza offesa per te, ovviamente :D
E così suoni il sax. Il sax e il violino hanno dei suoni particolari. Mi sembra che, per quanto possano essere allegre le canzoni intonate, la musica abbia sempre un retrogusto triste. Bellissimo, ma triste.
Secondo me.
E secondo te?
Perà è vera quella cosa che ha scritto. Gli stili (musicali, letterari...) si creano così. Prendendo spunto, modificando e rendendo proprio ciò che prima era altrui e un po' diverso.
Tu componi, anche?
Ah. Poi alle fine le ho trovate, le arance.
At 29 gennaio 2008 alle ore 23:17,
Ciò che i fiati e gli archi hanno in comune è la cavata. A differenza dal resto degli strumenti, che hanno un timbro predefinito dal tipo di strumento, questi non lo hanno. Difficilmente se do il mio sax in mano ad altre 20 persone utilizzando lo stesso strumento, stesso bocchino/ancia/legatura uscirà tra di noi un suono uguale. Ognuno ne avrà uno.
Ed è questo ciò che mi ha sempre affascinato. In fondo, il timbro lo crei tu, con la tua espressione, con la tua passione, con i sentimenti che magari ti accompagnano in quel momento, con la forza che utilizzi per imprimere con il diaframma o come schiacci troppo con la mascella.
E' come parlare, senza parole.
[La mia vestaglia è stupenda, credimi! mi ricorda un pò quella che usa il vecchietto di play boy, tutta bordeaux!:D]
Ma il tuo indirizzo mail che c'è nel profilo è attivo?
"solo per te, con piccole stelle, a disegnare nel cielo infinito qualcosa che somigli a te..."
Anch'io ho di questi flash, d'infanzia. Una campagna, gli olivi, arrampicarmi per rubare i limoni al terreno affianco, la sera con tutti i compari a mangiare in campagna...
Come un particolare può evocare qualcosa di infinito.
[Anch'io canto con il phone acceso, anche se x quanti corti sono non dovrei nemmeno asciugarli :D]