Etichette: Andrea De Carlo, Due di due, libri
Etichette: Andrea De Carlo, Due di due, libri
At 9 settembre 2008 alle ore 17:23, buИCiA
@fabrizio: mai è per sempre? dipende da cosa. da quando. e dipende da chi.
@per te: ogni libro che leggo, in qualche modo, diventa mio. o forse sono più io che divento sua. devo ancora capirlo.
:)
@bleeK: perdersi in una libreria e nn sapere cosa si può trovare...
ci stavo proprio pensando!
@dado: se ti lasci scegliere, vuol dire che sono loro che nn sbagliano. ;)
@lillo: dopo due suoi libri letti per ora mi fermo qua. nn vorrei rovinarmi l'idea che mi sono fatta finora. poi, un giorno, chissà... la scelta potrebbe capitare nuovamente su di lui.
At 11 settembre 2008 alle ore 11:34, Sig. Rail
L'ho letto anni fa.
Mi ha ricordato un amico che oggi è un bravo vignettista. Me lo ricordo bene, quel libro.
Letto in un momento particolare, mi ha regalato momenti altrettanto particolari.
Una sola cosa non capisco: come fai a sottolineare un libro?
Io non ci riuscirei mai.
Mi sembrerebbe di deturparne il contenuto, di rovinare la freschezza delle pagine. Avrei la sensazione di ferirlo.
Mentre li leggo non li apro neppure completamente, per evitare che non si richiudano più in maniera perfetta.
Un modo per garantire la tenuta stagna delle parole.
Quando li compro, in libreria, prendo sempre quelli che nessuno ha mai toccato nè aperto, quelli rimasti impilati sullo scaffale.
Se me ne prestano uno, una volta letto lo devo avere, e me lo compro, intonso.
Uhm...si....forse ho dei problemi.
At 11 settembre 2008 alle ore 13:04, buИCiA
@senza: quello è. come per alcuni altri libri, dopo il verbo è difficile trovare un aggettivo.
@franco: le librerie sono uno dei miei luoghi preferiti. di norma preferisco quelle senza molta gente, dove si può passare un po' di tempo a scorrere con lo sguardo titoli, copertine e trame. se un libro mi ispira parecchio, mi spingo anche oltre, e lo apro per andare a leggere la dedica. o le prime righe. se quel libro diventerà mio, a volte lo capisco subito dalle prime righe.
quindi, come forse avrai notato, nemmeno per me si tratta solo merce.
@sig. rail: anche a me piace comprare libri che non siano già stati sciupati dalle mani curiose della gente, ma una volta comprati, oltre a leggerli, mi piace anche viverli. e, soprattutto, non riesco a trattenermi dalla voglia di sottolinearli. non si può passare sopra certe frasi senza lasciar lì accanto un segno per ricordarle meglio la prossima volta.
tu, forse, più apprezzi un libro e più cerchi di farlo rimanere intatto. i libri che sono piaciuti più a me, invece, li si riconosce dallo stato di usura.
che vuoi fareci? ognuno ha i suoi "problemi".
;)
At 11 settembre 2008 alle ore 16:09,
Vi capita mai di vedere gente camminare con un libro sul cuore? Mi piace pensare che si tratti di un gesto di identificazione, di volontà che passi all'uomo l'anima di quel libro, anche solo con la mano che lo protegge. Mi piace pensare che sia un po' come pensare: "Ti ho trovato, cercavo te, hai da dirmi tante cose che io non so". E questo forse è un altro problema, ma che importa!
Un libro è come un amore. All'inizio ci si avvicina un poco diffidenti, poi, giorno dopo giorno, riga dopo riga, si pensa che sarà impossibile vivere senza, e l'ami e soffri e piangi. Tanto più la parola letta insegue la prossima e incalza una nuova pagina tana e la passione e la voglia che dure per sempre.
Un libro è come un amore. Mai è per sempre.