i miei pensieri, nell'etere
lunedì 8 settembre 2008
L'ultimo .
Ed è difficile immaginare di riuscire anche solo a prendere in mano un altro libro, dopo che sei arrivato al punto che è proprio l'ultimo punto. E sai che dopo non ci saranno più a capo, nè maiuscole, nè virgole. L'inchiostro nero finisce. E nulla più.
E ti ha fatto ridere. Ti ha fatto pensare che bello. Ti ha fatto pensare che non è poi così bello come pensavo. E poi ti ha fatto piangere. Ti ha fatto piangere. E in una giornata bella come oggi proprio non avresti pensato che sarebbe stato possibile piangere.
E ora lo lascerai ancora un po' lì, accanto alla matita che hai usato per sottolinearlo. Come se dovesse ancora farti compagnia. Ma poi ti deciderai a riporlo. Un giorno, forse, riaprirai quelle pagine per provare lo stesso stupore, quando avrai dimenticato i particolari. Quando avrai dimenticato l'inizio. E spererai di ricordarne male la fine.
Ed è un libro. POtrebbe sembrare solo un libro. Ma non lo è. Non è mai solo un libro.


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posted by buИCiA at 19:37 | Permalink |


17 Comments:


  • At 8 settembre 2008 alle ore 23:55, Blogger Fabrizio Zanelli

    Un libro è come un amore. All'inizio ci si avvicina un poco diffidenti, poi, giorno dopo giorno, riga dopo riga, si pensa che sarà impossibile vivere senza, e l'ami e soffri e piangi. Tanto più la parola letta insegue la prossima e incalza una nuova pagina tana e la passione e la voglia che dure per sempre.

    Un libro è come un amore. Mai è per sempre.

     
  • At 9 settembre 2008 alle ore 03:52, Anonymous Anonimo

    Allora non chiuderlo, riscrivine il finale, levigane le imperfezioni, perché se è il TUO libro la forma definitiva è frutto di labor limae, perché si stacchi dalla RETE, e possa lasciar cadere ancora parole, frasi, pagine. E' il TUO libro.

     
  • At 9 settembre 2008 alle ore 08:59, Blogger Luca Bleek Sartirano

    Proporrei di perdersi in una libreria alla ricerca del prossimo...
    A volte non sai mai cosa puoi trovare.

     
  • At 9 settembre 2008 alle ore 09:21, Blogger Dado

    io di solito mi lascio scegliere dai libri quando entro in libreria...:-D e non sbaglio praticamente mai..

     
  • At 9 settembre 2008 alle ore 11:00, Blogger antonio lillo

    beh, tu e andrea de carlo, è ufficiale...

    (comunque due di due fece lo stesso effetto anche a me, sembra passata una vita)

     
  • At 9 settembre 2008 alle ore 17:23, Blogger buИCiA

    @fabrizio: mai è per sempre? dipende da cosa. da quando. e dipende da chi.

    @per te: ogni libro che leggo, in qualche modo, diventa mio. o forse sono più io che divento sua. devo ancora capirlo.
    :)

    @bleeK: perdersi in una libreria e nn sapere cosa si può trovare...
    ci stavo proprio pensando!

    @dado: se ti lasci scegliere, vuol dire che sono loro che nn sbagliano. ;)

    @lillo: dopo due suoi libri letti per ora mi fermo qua. nn vorrei rovinarmi l'idea che mi sono fatta finora. poi, un giorno, chissà... la scelta potrebbe capitare nuovamente su di lui.

     
  • At 10 settembre 2008 alle ore 15:24, Blogger senzanomealcuno

    Non è mai solo un libro, vero. Quello poi...quello è...è quello che hai sentito, quando ancora avevi pagine da leggere.

     
  • At 11 settembre 2008 alle ore 08:29, Blogger Franco Zaio

    E lo dici a me che lavoro in libreria da 20 anni e difendo a denti stretti la bellezza e l'importanza della merce che vendo, da quelli che la considerano solo Merce e non qualcosa in più.

     
  • At 11 settembre 2008 alle ore 11:34, Blogger Sig. Rail

    L'ho letto anni fa.
    Mi ha ricordato un amico che oggi è un bravo vignettista. Me lo ricordo bene, quel libro.
    Letto in un momento particolare, mi ha regalato momenti altrettanto particolari.
    Una sola cosa non capisco: come fai a sottolineare un libro?
    Io non ci riuscirei mai.
    Mi sembrerebbe di deturparne il contenuto, di rovinare la freschezza delle pagine. Avrei la sensazione di ferirlo.
    Mentre li leggo non li apro neppure completamente, per evitare che non si richiudano più in maniera perfetta.
    Un modo per garantire la tenuta stagna delle parole.
    Quando li compro, in libreria, prendo sempre quelli che nessuno ha mai toccato nè aperto, quelli rimasti impilati sullo scaffale.
    Se me ne prestano uno, una volta letto lo devo avere, e me lo compro, intonso.
    Uhm...si....forse ho dei problemi.

     
  • At 11 settembre 2008 alle ore 13:04, Blogger buИCiA

    @senza: quello è. come per alcuni altri libri, dopo il verbo è difficile trovare un aggettivo.

    @franco: le librerie sono uno dei miei luoghi preferiti. di norma preferisco quelle senza molta gente, dove si può passare un po' di tempo a scorrere con lo sguardo titoli, copertine e trame. se un libro mi ispira parecchio, mi spingo anche oltre, e lo apro per andare a leggere la dedica. o le prime righe. se quel libro diventerà mio, a volte lo capisco subito dalle prime righe.
    quindi, come forse avrai notato, nemmeno per me si tratta solo merce.

    @sig. rail: anche a me piace comprare libri che non siano già stati sciupati dalle mani curiose della gente, ma una volta comprati, oltre a leggerli, mi piace anche viverli. e, soprattutto, non riesco a trattenermi dalla voglia di sottolinearli. non si può passare sopra certe frasi senza lasciar lì accanto un segno per ricordarle meglio la prossima volta.
    tu, forse, più apprezzi un libro e più cerchi di farlo rimanere intatto. i libri che sono piaciuti più a me, invece, li si riconosce dallo stato di usura.
    che vuoi fareci? ognuno ha i suoi "problemi".
    ;)

     
  • At 11 settembre 2008 alle ore 16:09, Anonymous Anonimo

    Vi capita mai di vedere gente camminare con un libro sul cuore? Mi piace pensare che si tratti di un gesto di identificazione, di volontà che passi all'uomo l'anima di quel libro, anche solo con la mano che lo protegge. Mi piace pensare che sia un po' come pensare: "Ti ho trovato, cercavo te, hai da dirmi tante cose che io non so". E questo forse è un altro problema, ma che importa!

     
  • At 11 settembre 2008 alle ore 16:45, Blogger Jean du Yacht

    Anch'io ho (avevo) l'abitudine di sottolineare parole righe pagine; rileggendo quei libri dopo qualche tempo, mi chiedevo perchè l'avessi fatto (fatta eccezione per alcuni passaggi di Marquez o Kerouac).

     
  • At 11 settembre 2008 alle ore 20:41, Blogger Luca Bleek Sartirano

    Rail, vuoi dirmi che oltre me conosci anche un vignettista bravo?
    Ti sembra ora il momento di dirlo?
    Vatti a fidare...

     
  • At 11 settembre 2008 alle ore 20:58, Blogger Sig. Rail

    Bleek...se no poi ti mettevi a copiare ;-)
    Adesso finisco di insultarti in privato onde evitare di intasare di scemenze questo luogo di riflessione.

     
  • At 12 settembre 2008 alle ore 01:17, Blogger buИCiA

    in realtà, il rischio è di riempire di riflessioni questo luogo di scemenze...
    ma, a proposito, scemenze si scriverò con la i?! sciiiiiemenze?

     
  • At 12 settembre 2008 alle ore 18:09, Blogger Luca Bleek Sartirano

    Certo che, sciemenze si scrive con la i, come anche giente e acciento.
    Ma già so che lo sai..Vero???

     
  • At 12 settembre 2008 alle ore 21:29, Blogger buИCiA

    vero!!!!
    ;)