i miei pensieri, nell'etere
lunedì 16 giugno 2008
Penso ergo mi annoio
Oggi pomeriggio mi ritrovo ad essere da sola all'interno di un ufficio che di solito è occupato da quattro persone, me compresa. Mi sembra anche di avere già cominciato così un altro post. Sarà solo un deja vù, o mi sto ripetendo? Sinceramente me ne frego, e vado avanti.

Il lavoro che avevo da fare è stato smaltito entro l'ora di pranzo, e così ora mi ritrovo a (so che è brutto da dire) cazzeggiare.
Sono sola. E mi guardo intorno. Le pareti. I calendari. I fogli ammucchiati sulla scrivania in (dis)ordine sparso. Mi rimane ancora qualche mese per guardare tutto questo. E' un bene o un male? Non lo so, ma di sicuro ogni cosa ha i suoi lati positivi e i suoi lati negativi. Ed ogni lavoro anche. Ora come ora posso dire con certezza che tutto questo un po' mi mancherà. I colleghi, i momenti di risate a non finire in cui è difficile trattenersi, oltre che dal ridere, anche dal lacrimare a causa del ridere... Si, credo che questi, i lati positivi, mi mancheranno. Durerà ancora poco, questo lavoro. Contando le tre settimane circa che posso ancora prendere come ferie, durerà ancor meno. Giugno, ormai, ha oltrepassato la metà. Luglio sarà solo la corsia di sorpasso per giungere il più in fretta possibile ad agosto, e alle vacanze che ho collocato lì. Settembre, poi, sarà il mese finale. E da ottobre tutto questo non ci sarà più.
Quanto può durare questo accenno di nostalgia? Magari, domani non vedrò l'ora di finire e avrò l'impressione di trovarmi qua dentro da un vita, quando invece, in tutto, ci rimango solo un anno. E tutto sommato, finora, è passata. Dai, si può dire che sia passata abbastanza. E da quant'è che dura questo tempo del cazzo? Ma non dovremmo essere quasi in estate? Da quanto dura? Almeno un mese. Si, almeno da tutto maggio, e ancora di più, perchè giugno è iniziato in maniera autunnale e tuttora prosegue su questa scia. E quanto tempo posso occupare scrivendo questo post? Dieci minuti? Venti? Mezz'ora? Un'ora?! Posso arrivare fino alle quattro, scrivendo? E perchè non mi porto mai dietro un tronchesino o almeno una lima per unghie? Comincio a mordicchiarle, quando sono un tantino più lunghe della lunghezza che riesco a sopportare prima che diventino di una lunghezza insopportabile e inizi a mordicchiarle; appunto. E fondalmentalmente, se ho pensato tutte queste cose, tutte, dalla prima all'ultima riga, è solo perchè mi stavo annoiando. E la mente prende a divagare quando non ha nient'altro su cui posare la propria attenzione. Se di qui alle quattro e mezza avessi il tempo un po' più occupato, forse, non penserei a tutte queste cose. Forse. Perchè un margine di incertezza c'è sempre.


E, in realtà, lo scrivere questo post mi ha occupato soltanto ventidue minuti.

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posted by buИCiA at 15:27 | Permalink |


2 Comments:


  • At 17 giugno 2008 alle ore 10:50, Blogger antonio lillo

    molto bello l'accostamento fra il post che non finisce e cresce su se stesso e la mancanza di una lima per le unghie, per ridurre l'eccesso... poetico...

    voluto? o era un flusso di coscienza? non è vero che a volte le cose migliori vengono così, quasi per caso?

    lillo

     
  • At 19 giugno 2008 alle ore 00:22, Anonymous Anonimo

    quel margine di incertezza è sempre un rifugio accogliente nel quale riallacciarsi le ali. spero di vedere presto quel cielo illuminato, simo.

    è una pagina molto bella, forse perché la noia, la nostalgia hanno il fascino del perché, ma scova nel rifugio tutta la forza che hai, tutta la magia di quegli occhi lottatori, e riprenditi il sorriso.