Etichette: una canzone
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At 11 giugno 2008 alle ore 22:30,
Paul ha ragione. Ma voglio aggiungere una cosa: io oggi se sono quello che sono è perchè ce l'ho fatta da solo e grazie alle mie forze e all'uso (ad intermittenza, lo ammetto...) del mio cervello. Sono felice e se mi volto indietro mi dò una pacca sulla spalla da solo: non importa se ci ho impiegato più del dovuto a laurearmi, l'importante è avercela fatta da solo ed usando la testa. Con rispetto per le veline & C., ma le doti (leggi culi e tette) che espongono quelle persone possono essere apprezzate anche da un gorilla dell'Amazzonia. Il lavoro manuale dell'idraulico o dell'elettricista che ti fa un buon lavoro o del ragioniere che alla fine del mese fa quadrare i bilanci e si portano a casa uno stipendio di gran lunga inferiore alle veline o ai calciatori ti ripaga in soddisfazioni e gratificazioni: e queste, credimi, non hanno prezzo.
At 12 giugno 2008 alle ore 12:36, Fabrizio Zanelli
Al quadro molto ben delineato da Paul e alla considerazione di Giorgio (bogianen) mi piace aggiungere, avendo credo l'età per farlo, che cercar di spendere la propria vita professionale in qualcosa di lievemente meno effimero del danzare in terza fila non per amor di danza come non è amor di sport esser sbruffoni in maserati, dà alla vita un sapore diverso.
Glielo dà mentre la vivi perché a differenza loro non vivi un valor medio e glielo dà dopo, quando un giorno, ché viene per tutti, nel guardare indietro, ti accorgerai che qualcosa di tuo è davvero rimasto.
At 12 giugno 2008 alle ore 15:22, Dado
Continua a fare quello che stai facendo..ormai ho imparato a non farmi più domande sulla gente..la cosa più sconvolgente è che, ormai, la maggior parte di quelle ragazze di cui parli vanno a fare il provino per diventare Veline mentre sono (esempio pratico)al 3° anno di università buttando quindi 3 anni di sacrifici e soldi. Lavoro in una zona che pullula di quelle ragazze e ti posso garantire che la maggior parte fanno le "cretine" per entrare in quel mondo. C'è una speranza però: da un'ultima ricerca di non mi ricordo più quale istututo la televisione perde preferenze tra i giovani a discapito di paytv (sky o digitale terrestre) e internet.
Piano piano togliendoli ascolti capiranno che non è quello che vuole vedere la gente...
At 12 giugno 2008 alle ore 15:57,
che tristezza!animo,ragazzi!Hurricaine parla di (lo sapete...), invece di ascoltare il pianto di Bob Dylan, assaporatene la storia ed immedesimatevi, cambiandone il contesto e infilando il vostro ego!ehi, buncia autrice, hai uno sguardo da paura e da cio' che scrivi sembri un'ottima fanciulla...sarebbe bello conoscerti, mah...
Se ti fai un attimo due conti lo capisci. Che senso ha sbattersi sui libri se sfruttando il tuo corpo ballando in tv guadagni in un mese quello che guadagneresti in un anno o due di lavoro? Per non parlare dei calciatori. Ignoranti come sassi dal primo all'ultimo, ma col portafogli gonfio all'inverosimile. Quando ci penso credo di aver sbagliato qualcosa fin dall'inizio. Altro che ingegneria, se andavo a fare l'idraulico a 16 anni invece di studiare, a quest'ora giravo in ferrari. Ma immagino che (per essere fini) a questo mondo ci vanno anche quelli che si aprono il culo e poi arrivano a stento a fine mese.
Fortuna che c'è la musica, che poi inghiotte questi pensieri e li disperde con un paio di colpi di basso.