i miei pensieri, nell'etere
giovedì 19 giugno 2008
MalaMente
Well, it's time to go.

Non mi va di andare a dormire. Mi sa proprio che il sonno tarderà ad arrivare. Ed io non voglio finire come ieri sera. Come ieri sera, che sono stata inseguita da un pensiero fisso. Mi è corso dietro per tutto il tempo. C'è voluto un po' per farlo stancare, ma ci sono riuscita, ad un certo punto. O, almeno, così credo. Questa mattina, al mio risveglio, era ancora lì, però. Appoggiato al muro, con la testa inclinitata d'un lato, che mi guardava; le braccia incrociate e quelle labbra, così carnose, che rimanevano chiuse, serrate, attaccate tra loro. Sorridendo. Lo faceva apposta a sorridere, con quelle labbra. D'altronde, la notte prima, quando l'ho lasciato, ero io che sorridevo a lui.
Il pensiero è rimasto. Anche quando sono salita sul treno, stamattina, è sempre rimasto lì. O un po' più avanti, o un po' più indietro rispetto a me. Ma sempre lì. L'ho visto anche fuori dal finestrino. L'ho visto anche mentre tenevo gli occhi chiusi e cercavo di dormire. Ma la donna accanto a me continuava a parlare, e parlare, e parlare, con quella sua raucedine... E l'uomo di fronte a me muoveva le gambe nervosamente, talvolta sfiorando le mie. Quanto avrei voluto dirglielo, quanto... quanto avrei voluto dirgli che io aborro il contatto fisico se non è voluto da me e se proviene da estranei! Ma poi il pensiero mi ha calmato. E' strano come questo pensiero fisso riesca ad agitarmi e a calmarmi, quasi contemporaneamente. Forse è per quel modo che ha di sorridere, senza mostrare i denti. Forse è per via degli occhi. Scuri. Sono sicura che a immortalarli con un flash sarebbero più chiari di quanto non sembrino.
E vedete come fa? Continua a starmi addosso, il pensiero fisso. Continua a star qui. E' stato con me a Torino, una Torino blu, oggi. E' stato con me al lavoro, questo pomeriggio. E' stato con me stasera, accanto al tavolo in alluminio da cui prendevo e su cui posavo la mia Corona. Potrei quasi giurare di averlo visto seduto lì. Che mi guardava, ma non parlava. Mi bucava il cervello, ma non mi parlava.
E sta ancora qui, adesso. Mi sa che per un po' non lo semino più. Mi sta davanti, ora. E' un bel pensiero. A me sembra bello. Ti posso baciare, pensiero? Posso? Posso baciarti? Io ti bacio. Ti bacio.
No surprises. No alarms e no surprises, please, canta Tom York. E ora, Tom, la canta solo per me. Ma qui gli allarmi ci sono. Non so se posso dire lo stesso per le sorprese. Oh, come vorrei che arrivasse la sorpresa!
E tu, pensiero fisso, che ci fai ancora qui? Per quanto ancora mi inseguirai? Io ora provo a dormire, però. Credo che andrò a dormire. Tu che fai, vieni con me?

Silence.

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posted by buИCiA at 02:19 | Permalink |


6 Comments:


  • At 19 giugno 2008 alle ore 03:44, Blogger Fabrizio Zanelli

    Un'altra stelletta gialla. ""Ma qui gli allarmi ci sono. Non so se posso dire lo stesso per le sorprese."" Non basta saper scrivere bene per scrivere quei due periodi. Ho finito ora la mia Corona, Buona Notte.

     
  • At 19 giugno 2008 alle ore 10:38, Blogger Peppino

    Ciao. E' da un pò che seguo il tuo blog. Mi piace il tuo modo di scrivere, anche se, a tratti, lo trovo un pò incomprensibile. Ma non nella forma, grammaticalmente scrivi perfettamente; ciò di cui parlo è di quello che "nascondi" quando racconti i tuoi pensieri... Lasci un alone di mistero...
    Chissà se lo fai volutamente!
    Ciao Simo.
    A presto e scusa l'intrusione.

     
  • At 19 giugno 2008 alle ore 11:54, Anonymous Anonimo

    'til I find somebody new

    inquietante questa pagina Simo. allarmi, sorprese, gente sconosciuta...è la scena di un thriller. non so che cosa avesse questa notte, maanch'io ho avuto pensieri che mi allarmavano, che aprissigli occhi o li tenessi chiusi. poi ho pensato al mio angelo, l'ho guardato, l'ho preso per mano e abbiamo corso per la città come fosse nostra.
    che mi sta succedendo? mi son detta. ma poi cullata mi son addormentata.
    Ciao Simo

     
  • At 19 giugno 2008 alle ore 14:09, Blogger Dado

    E' un casino quando i "pensieri" ti rincorrono...capita spesso anche a me...però ho imparato ad essere veloce...

     
  • At 19 giugno 2008 alle ore 20:45, Blogger buИCiA

    @fabrizio: un'altra?!

    @panù: nessuna intrusione, anzi, grazie per essere passato in questi luoghi, tra queste parole.
    dici che nascondo qualcosa? mah, forse... o forse non è un nascondere, è solo un... chiamare le cose con un altro nome. è solo un usare delle metafore.

    ;)

    @paola: credo che stasera sarà meglio. si, almeno per stasera, sarà un po' meglio. e per te come sarà?

    @dado: quando i "pensieri" ti ti rincorrono puoi provare a correre più volece. oppure puoi provare a fermarti. e vedere che succede se ti raggiungono.

     
  • At 20 giugno 2008 alle ore 12:15, Blogger Dado

    il più delle volte vengo travolto e lasciato per terra come un sacco di patate..