La fissò per qualche istante, e poi si voltò verso sinistra, sorridendo e facendo cenno di no con la testa; era un cenno che rivolgeva a se stesso, un po' incredulo per quello che aveva fatto. Si era sentito un tredicenne, uno sciocco, si era vergognato di fare quella richiesta, ma subito se ne era fregato. Che importa se sembrerò uno stupido?, aveva pensato, e la reazione di lei non era sembrata nemmeno tanto stupìta. L'aveva accontentato senza battere ciglio, senza opporsi, aprendo subito la bocca e chinandosi su di lui.
La fissò ancora. E sorrise, ancora. Con un tocco di nostalgia. Non sapeva quando avrebbe potuto riavere Miss I addosso, ma il non sapere aumentava l'ardore che il desiderio di lei appiccava.
La fissò e la prese in mano. Ma avrebbe voluto che Miss I fosse stata ancora lì, a guardarlo negli occhi nel momento in cui Mr U le chiese ridendo - per cammuffare l'imbarazzo - se gli avrebbe ceduto la sua gomma da masticare. Sì, si era sentito proprio un tredicenne che non sa come fare per baciare la ragazza più carina della scuola, e s'inventa il gioco dello scambio di gomme per assaporare l'umido della sua bocca, come fanno i ragazzi; come fanno gli adulti. Si era sentito un tredicenne, mentre Miss I non lo aveva giudicato male nemmeno per un secondo. Aveva abbassato il capo verso quello di Mr U, che le si era coricato addosso, come i bimbi stanno in grembo alle loro madri. E aveva approfittato a sua volta di quella richiesta per sentire il caldo di Mr U; per sentire il caldo, insieme.
Mr U masticò la gomma ancora per un po'; mezz'ora, o forse più. Poi, giunta l'ora di cena, dovette levarsela dalla bocca, per dare spazio all'ingresso del cibo.
Non aveva avuto il coraggio di buttarla.
La fissò e la prese in mano, dopo cena. La fissò per qualche istante, e poi si voltò verso sinistra, sorridendo e facendo cenno di no con la testa; era un cenno che rivolgeva a se stesso, un po' incredulo per quello che aveva fatto...
Pensò anche di rimetterla in bocca, ma ne avrebbe rovinato il sapore, e l'odore. La tenne tra pollice e indice e la portò alle narici. Questa piccola pallina rotonda, questa piccola pallina che prima aveva la forma di un confetto, è stata dentro la sua bocca; è stata nella sua bocca, pensò. E' stata dentro la sua bocca proprio come la mia bocca è stata dentro la sua bocca, per un po'; pensò.
La tenne tra le dita e l'annusò. E sapeva di menta, di lei; sapeva soprattutto di lei.
Etichette: Miss I, Mr U
ma a cosa pensavo io quando avevo tredici anni? Non mi avessero regalato tutti quei lego...