i miei pensieri, nell'etere
giovedì 9 ottobre 2008
L'attesa
Passa davanti alla porta, non curante. Questo succede la prima volta. Perché la seconda volta il livello di attenzione è più alto, e fa sì che lui si fermi proprio lì; lì davanti.
Fermo immobile. Si può sentire solo il rumore del tempo che intercorre tra un respiro e l'altro. E' tutto fermo, tranne lo scorrere veloce dei suoi pensieri, che sono già giunti fino a lei; che sono sempre stati lì, con lei; si erano solo sopiti per un attimo.
Sparisce solo per pochi secondi. Torna con una sigaretta in bocca. La incendia. E sta fermo lì. E capisce che tutto quello che può fare è solo aspettare. Solo aspettarla. Le stelle non moriranno, oggi. Fino ad allora non moriranno.
Il silenzio, d'un tratto, viene rotto dal suo canticchiare imbarazzato. Anche quando è completamente solo, Mister U si sente in imabarazzo a cantare. Lasciando attendere la sigaretta fra le sue dita, stringe fra i denti quella canzone lontana. Quella canzone che li aveva fatti ballare, insieme. Che li aveva fatti saltare. Che li aveva fatti pensare, insieme. Striscia via quella canzone, e lo fa di lato, mischiandola con una risata che rivolge a se stesso. E poi ripoggia lo sguardo lì dove l'aveva lasciato poco fa, prima di distrarsi un poco cambiando solo l'ambientazione di quello cui stava pensando, ma mai il soggetto. Il soggetto è lei. E lei non cambia mai. Lei è Miss I.
Lascia lo sguardo lì. Fissando prima il tutto. La porta. Fissando poi la parte. La maniglia. E aspetta.
Le stelle non moriranno, oggi. Fino ad allora, non moriranno.


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posted by buИCiA at 14:38 | Permalink |


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