i miei pensieri, nell'etere
martedì 28 ottobre 2008
The last goodbye
Me l'hanno portata via così, di mattina presto, citofonando due volte per avvertire di quello che stava accadendo, mentre io ero ancora sotto le coperte e non avevo (o non ho voluto avere) la coscienza di capire cosa stava succedendo.
Me l'hanno portata via dopo anni e anni che stava qui, al piano terra. E forse non ho voluto essere consapevole apposta, forse non ho vouto salutarla per l'ultima volta proprio per separarmi da lei nella maniera meno triste possibile. E' stata come se l'avessi salutata una settimana fa, quando l'ho accompagnata dentro, e l'ho lasciata al caldo, a riposare.
Era vecchia e stanca, soprattutto ultimamente. Non camminava più bene come una volta. Ma è sempre stata con me nei momenti in cui avevo bisogno. Mi ha sempre accompagnato al lavoro, aspettando buona fuori che io finissi il mio turno. E lo stesso ha fatto le volte in cui dovevo correre in stazione a prendere un treno, incitandomi per fare in fretta e facendo il possibile affinché io riuscissi ad arrivare in tempo. Qualche volta è venuta con me anche il venerdì o il sabato sera, quando si esce nella speranza di andare a divertirsi un po'.
E poi l'età fa il suo corso. E quello che accade a tutti, prima o poi, è accaduto anche a lei. Un giorno si è fermata, mentre era per strada con mia mamma. E' stato difficile far sì che si riprendesse in modo da arrivare almeno fino a casa. Ma poi, fin lì, ce l'ha fatta. Ed è stato allora che abbiamo deciso di lasciarla tranquilla. I suoi ultimi giorni qui con noi li ha trascorsi dormendo. Ma se l'è meritato. Se l'è meritato eccome, di rimanere a dormire al riparo dal mondo, senza doversi più sforzare di fare nulla.
E così oggi la porteranno da qualche parte, da cui forse andrà a finire da qualche altra parte ancora. E a me ora viene in mente che con lei ho imparato a guidare. E che la sicurezza che avevo quando mi portava in giro non l'ho avuta con nessun'altra.
E così la mia macchinina se ne va dal mio garage. Dopo unidici anni. Ed io non so quanto ci si possa affezionare a della materia che altro non è se non solo ed esclusivamente materia. Ma forse non ci si affeziona a lei in quanto tale, ma a quello che siamo stati noi le volte in cui lei ci stava, in qualche modo, sopra, sotto e tutto intorno.
Così questo è il mio saluto per te, macchinina. E per quella prima volta che io, seduta al volante con nessuno al mio fianco e nessuno a fare da passeggero dietro, ho ingranato la quinta, per la prima volta. E non ho potuto fare altro che sorridere.



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posted by buИCiA at 10:02 | Permalink |


12 Comments:


  • At 28 ottobre 2008 alle ore 11:09, Blogger antonio lillo

    ci saranno altre auto, magari una bella opel corsa, che ultimamente la tim mi manda sempre messaggi per dirmi che è l'ora di cambiare marcia! ;-)

     
  • At 28 ottobre 2008 alle ore 11:46, Blogger buИCiA

    un'altra auto c'è già (o quasi). ma sai, la nostalgia per le vecchie cose...

    la tim tartassa di messaggi stupidi anche me. ma io non gli do retta. detesto la pubblicità sul cellulare!
    :)

     
  • At 28 ottobre 2008 alle ore 13:13, Blogger Fabrizio Zanelli

    Mai come la prima. Piccola quasi sempre e spesso con una riga là e un'ammaccatura qua. Le porte andavano sbattute ma in un certo modo che solo noi sapevamo. Lo sterzo era duro e i freni peggio ma a noi, a me, quella macchinina manca da morire.

    Hai ragione, questa nostalgia è forse una proiezione di ciò che siamo stati e vorremmo sempre rimanesse ma questo non lenisce una certa malinconia quando penso alla mia cinquecentina bianca.

     
  • At 28 ottobre 2008 alle ore 13:27, Blogger buИCiA

    nella vecchia macchina si poteva sentire la musica solo per mezzo di una moneta: una monetina (preferibilmente da 1 o 2 euro) che faceva da incastro all'autoradio e che permetteva quel contatto dei meccanismi posteriori senza il quale la musica non sarebbe mai partita. niente mp3, nè cd. solo musicassette.
    la macchina nuova è parecchio accessoriata e forse legge anche gli mp3, ma... è un po' come la differenza tra questi ultimi e i vecchi dischi. i lettori mp3 sono comodi e tecnologici. nulla a che vedere, però, con il fascino di una musica ascoltata per mezzo di vecchio un giradischi...

     
  • At 28 ottobre 2008 alle ore 21:12, Blogger burro

    una macchina non l'ho mai avuta, ma quella di mio padre, la mitica alfa 33 1.3 rosso granata rimarrà sempre nella mia memoria.. E' stata l'auto che aspettavo davanti a scuola alle elementari, quella su cui mio papà aveva lavorato per creare uno spazio per me e mia sorella quando d'estate partivamo per le vacanze..

    Poi da quando sto con V, la sua Pandina bianca era diventata il nostro nido a 4 ruote.. Purtroppo ha avuto una sorte davvero triste, quando due anni fa è stata centrata in pieno da un pullman della linea 52 fermo al capolinea e senza passeggeri ne autista..
    Da allora niente auto, Coimbra è girabile con il solo uso delle proprie gambe ;-)

     
  • At 28 ottobre 2008 alle ore 21:24, Blogger buИCiA

    di auto mie che fossero solo miemie non ne ho avute mai nemmeno io.
    questa che oggi è andata via era di mia mamma, come lo sarà la prossima. ce la divideremo come ci siamo divise l'altra.
    anche se averne una propria, comprata con il proprio lavoro e il proprio sudore, immagino sia tutta un'altra cosa. immagino.

    noto che, in quanto a storie di macchine, ne abbiamo tutti almeno una.
    ;)

     
  • At 28 ottobre 2008 alle ore 22:02, Blogger Luca Bleek Sartirano

    La materia è comunque un mezzo che ci aiuta a cercare di materializzare i nostri sogni...
    Infiniti sarebbero gli esempi...

     
  • At 28 ottobre 2008 alle ore 22:42, Blogger robbby

    che tenero questo post :)

     
  • At 29 ottobre 2008 alle ore 00:57, Blogger ilnomechestaipensando

    Si, ti posso capire credo.
    Di solito non mi affezziono a niente di quello che è materia, ma un auto è una seconda casa, almeno per me..

    Speriamo che il cambiamento sia positivo, abbi fede...prova..

    Un saluto, a presto presto..ciao

     
  • At 29 ottobre 2008 alle ore 08:03, Anonymous Anonimo

    io quando ho perso la uno di famiglia, che poi quando presi la patente passò a me, restai senza parole. mi ci ero affezionato. a 20 anni, appena presa la patente, feci 300 km per andare a trovare un'amica che non vedevo da tempo. meravigliosa la uno.
    poi mi lasciò. le si ruppero i freni e pam contro un muro.
    poveretta.

     
  • At 29 ottobre 2008 alle ore 12:09, Blogger Squilibrato

    Ma che carina!!!!
    Anche io ho dato l'addio l'anno scorso alla mia "vecchia". Anche io per la prima volta ho ingranato la quinta su di lei. Che con la quinta nemmeno in discesa superava i 50 km orari. alla fine si trascinava come un carretto. Sui parafanghi evidenti segni di ruggine.
    Ma l'ho amata.

     
  • At 29 ottobre 2008 alle ore 13:35, Blogger Wildrunner

    La mia prima auto la ereditai da mia madre: una 127 rossa (no, non era quella di Guccini) che trasformai immediatamente a metano!
    Correva l' anno del signore (minuscolo voluto) 1987 e con un pieno di metano (lire 9.500 circa) ci facevo 350 km!!!
    Mi si aprì un mondo nuovo, finalmente gli "amici lontani" non erano più così lontani!!!
    Su quella prima auto successe di tutto, e lei di tutto sopportò pazientemente, anche un tamponamento che le sfregiò il muso! Era lenta (già di suo, poi a metano...), era già vecchia all' epoca (mia madre l' aveva usata per 9 anni prima di me) e non l' aveva nemmeno la quinta marcia, però...era la mia prima macchina, come un primo amore, che non si può, e vuole, scordare...
    Ps. complimenti per il blog.