Etichette: disuguaglianza, essere, fare, fight, lavoro, libertà, Samuel Sociologia, scelta
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At 8 gennaio 2008 alle ore 16:52, buИCiA
In questo momento io nn sono libera nemmeno di uscire fuori a prendere una boccata d'aria, come vorrei, perchè il mio corpo è stato messo k.o. da qualche bacillo influenzale che mi costringe a letto.
Detesto quando qualcun altro decide al posto mio!
Quel "mi son riletto" era un complimento... spero.
Grazie per il sorriso.
Ricambio.
At 8 gennaio 2008 alle ore 21:39, burro
ciao Simo, le tue parole mi sono di conforto, in questo momento sembra che davvero la mia vita sia su un piano inclinato..
Devo proprio combattere ancora, come direbbe quel cantante ;-)
A proposito, sul mio blog http://indieitalia.blogspot.com trovi un po' di chicche degli afterhours e se te le sei lasciate scappare (ma non penso) le colonne sonore di santa maradona e andata più ritorno..
Scusa se non filosofeggio ma ho i decimi di secondo contati!!
Beijo
Non siamo affatto liberi? Ma liberi da cosa? Non siamo neanche liberi da noi stessi. E non dire che sono catastrofico perchè non lo sono per niente. Viviamo nelle paure, paura di non essere, di non sapere, di non piacere a gli altri ancor prima che a noi stessi. Noi abbiamo acquisito per la maggior parte quel che ci hanno fatto acquisire. Dante parlava di libero arbitrio, ma non ci credeva nemmeno lui fino alla fine...liberi, siamo liberi? Vuoi dirmi quindi che siam liberi di apprezzare sinceramente la musica tecno? Personaggi come Sarkozy? I pantaloni negli stivali? Il trucco finto trasandato nelle 14enni tipo Avril Lavigne? Liberi o "sfruttati" mediaticamente come merce che acquista merce?
...mi son riletto...troppo da lotta continua?
...ti sorrido