E' dalle 18 circa che penso a cosa scrivere. Da quando sono rimasta sola. Da quando Franci mi ha salutato e abbracciato e - se non ricordo male - anche detto che mi vuole bene. Abbiamo salutato la nostra stupenda giornata nel mezzo della strada in Piazza castello, strada oggi resa, come le altre vicine, pedonale. Ho seguito la figura della mia amica ancora per un po', con lo sguardo; perchè seguirla ancora, averla ancora lì sotto gli occhi, signifava che la giornata non era ancora finita, non del tutto. L'ho seguita ancora un po'. E poi l'ho persa. Nella folla. E allora ciao Franci. Ciao Torino. Ciao 25 aprile passato qui.
Penso a cosa scrivere ancora adesso. Adesso che ormai è già domani, e sullo schermo della televisione scorrono le immagini di Beppe Grillo a Torino, oggi. Ci sono anche io lì, da qualche parte, tra la gente. C'ero anche io. Eh si, IO C'ERO! E sono contenta di poterlo dire.
Eppure sto ancora pensando a cosa scrivere. Perchè non è facile. No. Non lo è poi tanto. Mettere su questi pixel quello che sento e quello che ho provato, oggi. Quello che mi ha lasciato Torino, e quello che mi ha lasciato il passare un pomeriggio interessante con gente da poco conosciuta, e quello che mi ha lasciato ascoltare Beppe Grillo dal vivo, e quello che mi ha lasciato lo stare bene, così.
Perchè la vita può essere anche questo. Spesso (troppo spesso) la mia vita è insoddisfazione, e nervosismo, e lamentarmi, e lo scazzo più totale. Ma la vita può essere anche questo, sì. La vita può essere questa giornata di sole di fine aprile che pare già una giornata di maggio inoltrato. Può essere anche il segno rosso lasciato da un sole ancora più rosso durante le ore trascorse in Piazza San Carlo. Può essere anche questo. E' questo.
E quello che cerco di scrivere ma che non riesco, perchè è nella mia testa e nelle mie vene, è qui e rimane qui. Rimane dentro. E per quanto io mi sforzi, quello che voglio esprimere non riuscirò mai a portarlo fuori facendolo rimanere fedele a come è dentro. E vaffanculo a me e a come sono fatta e al mio romantinostalgismo e a quella cazzo di malinconia che mi prende quando lascio Torino in un giorno così. E oggi (cioè, ieri) c'è stato il V-day, quindi lo posso anche dire: vaffanculo. E allora lo trattengo qua, tutto questo. Tutto questo cosa? Tutto questo che è dalle 18 circa che vorrei scrivere. Ma che non credo di essere riuscita a fare. E che riguarda quella città, quel ridere, quell'atmosfera, e ho visto una foto di Berlusconi nudo o meglio dell'I-pod nano, e i Blaugrana, e Caparezza, e incontrare una persona che non vedevo da un sacco, e di quei venerdì che ti sembrano domenica ma una domenica di quelle belle, e "quell'operaio se faceva il politico campava ancora cent'anni" e mai quest'onda mai mi affonderà, gli squali non mi avranno mai, quest'onda mia mi affonderà, sha la la la la...
E perchè - me lo chiederò sempre - perchè vivo qua e non a Torino?!*

(*Non so, forse perchè è proprio quando si è lontani dalle cose che le si apprezza in maniera esagerata)
Etichette: ho scritto v-day ma forse sarebbe più corretto v2-day, il mio 25 aprile, Torino